Per viaggiare bisogna partire?
martedì, agosto 14th, 2012
Secondo i bene informati il vero viaggiatore è colui che parte senza prefiggersi di ritornare. Tutti gli altri, quelli cioè che si portano stampigliata sulla schiena una scadenza di 15 giorni o poco più, sarebbero dei semplici turisti. Definizione che già di per sé implica una sorta di giudizio negativo. Ma, forse, la responsabilità è da attribuirsi solo alla previdenza del turista che per partire e per tornare percorre sempre la stessa strada, finendo così per sprecare la preziosa possibilità di smarrire la via di casa!!
Secondo un’altra categoria di bene informati si può viaggiare senza partire: basta uscire di casa e vivere come se la propria città fosse un luogo in cui scovare ogni giorno angoli di sconosciuta bellezza.
Secondo una terza categoria di bene informati, e questa volta pare lo siano davvero!, si può viaggiare leggendo un libro, guardando un film o cucinando un piatto che appartiene a tradizioni gastronomiche lontane.
Secondo l’ultima categoria si può viaggiare leggendo di un viaggio fatto da un altro viaggiatore. Sembra, infatti, che quest’ultimo sia proprio il modo migliore per decidere quanto tempo dedicare a una nazione o a una città; per stabilire se quella meta abbia o meno le caratteristiche di una nuova patria ideale; e, infine, per individuare le affinità e le differenze che esistono tra il proprio mondo e i tanti mondi distanti e diversi.
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