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Bagnoli Irpino: la sagra della castagna e mostra mercato del tartufo nero
martedì, novembre 1st, 2011
Bagnoli Irpino è una di quelle mete perfette per il periodo autunnale e invernale: sorge, infatti, in una bella vallata circondata da alti monti, che a vederli così mentre si arriva al centro cittadino quasi tolgono il fiato.
Se poi vi piacciono le castagne, i funghi e i tartufi il periodo migliore è proprio alla fine di ottobre quando a Bagnoli Irpino, ormai da 34 edizioni, si svolge la sagra della castagna e la mostra mercato del tartufo nero di Bagnoli. E qui davvero il tartufo ve lo mettono dappertutto e con generosità: nelle salsicce, sulla polenta, sulla scamorza alla griglia, sulle uova al tegamino e persino nei panini caldi con la porchetta! E se volete la morte perfetta di un re dei prodotti tipici di questa zona, il provolone, non c’è piatto migliore del provolone impiccato con il tartufo!
Se, invece, siete in vena di pietanze più raffinate e di francesismi nel piatto: a Bagnoli Irpino vi servono il filoscio immerso nel sugo di tartufo. Il filoscio deve il suo nome al francese filoche che, a sua volta, deriva da fil. Filoche significa in realtà velo, e pare che con il termine filsocio si indicassero i veli neri usati dalle donne in meste e funeree circostanze. Per strani incroci linguistici nella cucina campana e napoletana il filoscio ha poi finito per indicare una frittatina molto sottile, insomma un velo di frittata che viene arrotolata su se stessa in maniera da formare una specie di tronchetto! A Bagnoli Irpino ti servono il filoscio immerso in un sughetto di pomodoro insaporito con il tartufo, ed ha un gusto delicato che induce al riassaggio, in barba a quel detto popolare che per descrivere una persona così debole di carattere da apparire insipida la paragona ad un piatto di filosci!
E mentre si passeggia tra gli stand dislocati nel cuore di Bagnoli Irpino, detto Giudeca per l’antica presenza di alcuni coloni di origine ebraica, ci si può soffermare a dare un’occhiata alla Torre Civica o Torre dell’Orologio dal cui muro spunta un carpine che sta li a sorreggere la torre da ben trecento anni; la cattedrale dell’Assunta risalente al XII secolo; la bella chiesetta di Santa Margherita, quella di San Domenico, e soprattutto il Castello normanno-svevo, fatto costruire dal capitano Diopoldo de Scweispeunt e poi passato alla famiglia spagnola dei Cavaniglia. E questi ultimi hanno dominato in quel di Bagnoli Irpino per lungo tempo, così che non si può fare a meno di appassionarsi alla storia di Don Diego, Conte di Montella, morto per la ferita di una freccia avvelenata, proprio come in una storia di Cavalieri della Tavola Rotonda, ed oggi seppellito in apposito mausoleo nella chiesa di San Francesco a Folloni a Montella; oppure a quella del di lui figlio Troiano, mecenate e fondatore di un importante circolo letterario. Così come non si può non menzionare quel Carlo Onero Cavaniglia che, dedicandosi a cose più terrene, fondò con altri nobili napoletani un’associazione per concedere doti alle donne da marito. E chissà che l’associazione non servisse per maritare le figlie dei nobili stessi, i cui casati non dovevano sempre apparire molto allettanti, inducendo, spesso, a scambiare per popolari figlie di pescatori le nobili discendenti delle famiglie Dentice del Pesce e Dentice delle Stelle!
Bagnoli Irpino: la sagra della castagna
La regina della sagra di Bagnoli Irpino è però la castagna, presentata in tutte le sue varianti: caldarroste, castagne sotto spirito, marron glacé, crema di castagne, liquori di castagne, castagnaccio, ceci e castagne, polenta di farina di castagne, castagne flambata con la Strega, lagane (sorta di tagliatelle) castagne e fagioli e le castagne del prete! Queste ultime sono delle castagne infornate e cotte con fuoco di castagno per circa quindi giorni. A cottura ultimata, le castagne vengono poi tostate in forno. Insomma si tratta di una prelibatezza, che, forse, deve il suo nome proprio al fatto di essere tale! In fondo un tempo ai preti erano destinati i piatti migliori che, per questo motivo, assunsero la denominazione “del prete”. Come quei noti bocconi del prete, rinomato didietro del pollo che si riservava al curato per incentivarne l’appetito! E, non volendo assaggiare tali prelibati bocconi, ci fidiamo del raffinato palato dei preti preferendo di gran lunga le castagne al sotto coda del pollo!
E se vi trovate dalle parti di Bagnoli Irpino a sagra terminata, potete approfittare della sagra della Castagna IGP nella vicina Montella. E se poi volete rimandare la vostra gita al periodo primaverile, tra Aprile e Maggio, sempre a Bagnoli Irpino potete tuffarvi nel mondo del pecorino bagnolese. Ne troverete in tantissime diverse varianti: il pecorino al pepe, il pecorino aromatizzato alla vinaccia, il pecorino al tartufo nero di Bagnoli Irpino, alle noci, al peperoncino, al fieno, alla paglia, alla crusca e così pecorin assaggiando…