Aveiro: la città dalle gondole piccanti
venerdì, ottobre 21st, 2011
Si va ad Aveiro attirati dalla definizione che attribuisce alla cittadina la fama di Venezia portoghese. E Aveiro condivide questo destino con tantissime città del mondo: chi non ha mai sentito parlare, infatti, delle Venezie del Nord? Pare che si possano ritrovare i nostri canali lagunari andando da Bruges in Belgio ad Amsterdam, passando poi per Strasburgo e Stoccolma fino alla russa San Pietroburgo! E sembra quasi che, proprio come basti una rondine per far primavera, sia sufficiente un canale per far Venezia, creando nel visitatore una serie di aspettative che, ahimé, il più delle volte vengono disattese! Perché Aveiro è una piccola cittadina con appena tre canali, navigabili su delle apposite barchette molto simili, anch’esse, alle nostrane gondole. Queste barchette, moliceiros, venivano usate anticamente per la pesca delle alghe, moliços, a loro volta utilizzate come fertilizzanti per i terreni. E le molicerios, almeno in quanto alla capacità di strapparti un sorriso, riscattano ampiamente Aveiro: hanno, infatti, il fondo piatto con poppa e prua incurvate a forma di cigno e dei riquadri dipinti dal contenuto un po’ piccante con le belle donne di Averio in primo piano!E quasi ci si chiede: ma siamo sicuri che queste barchette servivano per la pesca delle alghe?!
La cittadina, però, merita almeno una giornata di visita: dista, infatti, appena una quarantina di minuti da Porto, e ci si arriva con un comodo trenino metropolitano che cosa solo 2, 80 euro.
Aveiro: la Venezia portoghese che assomiglia a Burano
La storia di Aveiro è piuttosto affascinante, e ricorda un po’ il problema dell’acqua alta veneziana; se non fosse che per la Venezia portoghese la minaccia di affondamento fu rappresentata da una montagna di sabbia! Aveiro, infatti, prosperava soprattutto per le saline e per la pesca del merluzzo nei fondali di Terranova. Fino a quando una terribile tempesta, nel 1575, produsse un banco di sabbia che chiuse l’approccio al mare del porto cittadino. La muraglia di sabbia isolò completamente Aveiro che sembrava condannata ad un progressivo insabbiamento. Solo nel 1808, riuscirono a penetrare il cordone di dune sabbiose con una serie di dighe che consentirono di incanalare le acque della laguna verso il mare. E Aveiro, è proprio il caso di dirlo, risorse dalla sabbia, come dimostrano anche i bei palazzi borghesi sorti in quel periodo intorno al Canal Central.
La cosa più piacevole da fare una volta arrivati ad Aveiro è bighellonare tra le vie cittadine con le belle casette colorate e ricoperte di maioliche che, più che Venezia, ricordano Burano. Sempre se, non si sa per quale ragione, si voglia necessariamente trovare un paragone con la nostra più famosa città lagunare!
Il Canal Central divide la città in due come una mela e le case si dispongono ordinatamente lungo la riva sinistra e destra. Sulla riva sinistra ci sono i bei palazzi art decò, le variopinte strade dei pescatori e il moderno mercato del pesce; mentre sulla riva destra, oltre alla casa di Santa Zita con i begli azulejos e la chiesa das Carmelitas, vi è il museo di Averio che occupa parte del Convento domenicano de Jesus.
Il monastero fu la residenza della figlia del re Dom Alfonso IV, l’infanta Joana, che vi trascorse molti anni fino alla morte avvenuta nel 1790. Joana poi fu proclamata Santa nel 1693, e tra le cose da vedere nella chiesa vi è proprio il suo magnifico sepolcro. Santa Joana è protagonista assoluta anche dei tantissimi ritratti conservati nel laboratorio di cucito del convento. Meritano una visita il chiostro e il refettorio ricoperto di azulejos con i classici motivi detti a camelia.
E già che si è arrivati fino a qui, basta munirsi di biglietto dell’autobus e dopo dieci chilometri di percorso si può raggiungere la costa per un tuffo nell’Oceano. Gli autobus non sono moderni, non hanno l’aria condizionata, e spesso sono piuttosto affollati, ma ti danno l’impressione di condividere per un attimo un vero momento di vita portoghese. Al momento di lasciare la città, dopo aver, forse, deciso che Venezia non è l’Aveiro italiana e non perché si è italici turisti, ma perché Aveiro è Aveiro e basta, non si può fare a meno di soffermarsi ancora una volta sulle pareti della bella stazione coperti di azulejos, e di assaggiare le ovos moles, dolcetti a base di zucchero e uova!