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Visitare Grasse: dove conta solo avere naso
venerdì, novembre 11th, 2011
Visitare Grasse in Provenza è un’esperienza più olfattiva che visiva. Già, perché questo piccolo borgo a pochi chilometri da Cannes è la capitale mondiale dei profumi. Il momento migliore per visitare Grasse è proprio quello della fioritura della lavanda (giugno), oppure quello della Jasminade (agosto), festa del gelsomino.
Il nome della cittadina non evoca, però, sensuali e raffinati profumi, e per assonanza fonetica si pensa inevitabilmente al grasso. E non si va neanche poi tanto lontano: Grasse deve, probabilmente, il suo nome ai conciatori di pelle che qui avevano il loro centro principale ed utilizzavano il grasso per la conciatura. La sorte di questi artigiani mutò quando Caterina de Medici lanciò la moda dei guanti profumati. Ebbene si, pare che Caterina non amasse l’odore che la pelle grezza lasciava sulle mani! E dire che la regina avrebbe dovuto accorgersi di ben altri cattivi odori: pare, infatti, che all’epoca i nobili non nobilitassero abbastanza i propri augusti corpi al contatto di acqua e sapone. E se si pensa che la regina Elisabetta considerava opportuno farsi solo un paio di bagni all’anno, i nobili nasi dovettero benedire Caterina de Medici e la sua idea dei guanti profumati!! Il passaggio dalla produzione di guanti profumati a quello di profumi fu quasi immediato.
Visitare Grasse: i segreti dei maestri profumieri
E vistare Grasse ti fa scoprire proprio le affascinanti tecniche adottate da questi maestri profumieri, che usavano il grasso per catturare l’essenza dei fiori. Presso il museo Fragonard, che appartiene ad una delle più antiche famiglie di profumieri di Grasse, è possibile scoprire tutte queste antiche tecniche come quella dell’enfleurage. L’enfleurage, ormai inutilizzato, poteva essere praticato sia a caldo che a freddo, ma, dato che i fiori come il gelsomino e la giunchiglia erano troppo delicati, si usò quella a freddo. Nel museo, tappa obbligata se volete davvero visitare Grasse, ti mostrano dei riquadri di vetro con cornice in legno che sembrano quasi degli album da entomologi con le farfalle fissate con gli spilli. Si tratta, invece, di fiori e grasso; quest’ultimo, infatti, è capace di assorbire le essenze profumate dei petali. Le operaie poi sostituivano periodicamente i fiori fino a quando il grasso non era completamente profumato, e quindi utilizzabile per la realizzazione dei profumi!
Visitare Grasse significa proprio immergersi con il naso nei misteri del profumo. Nel museo Fragornad, dopo un percorso tra alambicchi ampolle e segreti dei maestri profumieri, ti fanno anche fare qualche prova di riconoscimento delle essenze. Ed è in quel momento che intuisci perché ci siano così poche persone al mondo che per lavoro fanno i “nasi”. Pare addirittura che questi grandi esperti, appena 250 in tutto il mondo, siano capaci di riconoscere ben 6000 fragranze! E visitare Grasse ti permette di scoprire la storia di uno dei nasi più famosi: Jean Carles, fondatore della scuola di profumeria Givaudan. E non si può che restare affascinati dalla sua storia: Jean, infatti, prima ancora di sentire un’essenza, se la immaginava dal punto visivo ed olfattivo. Così quando in vecchiaia perse letteralmente il naso, vale a dire la capacità di riconoscere i profumi, nessuno se ne accorse. All’arrivo del cliente montava tutto il suo teatrino di ampolle e alambicchi e fingeva di odorare; poi, al momento opportuno, era capace di creare l’essenza semplicemente con il ricordo dei profumi odorati per una vita intera!!
E per rinnovare il ricordo delle essenze di Grasse si può mangiare il gelato alla lavanda, alla violetta e al gelsomino o acquistare le marmellate a base di fiori e il miele profumato al mercato mattutino in Place aux Aires.
Visitare Grasse: alla scoperta del licenzioso pittore Fragonard
Non si può visitare Grasse senza fermarsi nel museo dedicato ad un altro illustre personaggio cittadino: il pittore Jean-Honoré Fragonard, figlio anche lui di un guantaio. E se non si conosce questo pittore esponente della corrente roccocò, e si scoprono i suoi quadri nel museo, non si può fare a meno di pensare che la piccola cittadina provenzale abbia dato i natali ad un bel po’ di personaggi genialmente particolari. Già perché il pittore, così prolifico da produrre ben 550 opere, amava rappresentare scene erotiche con protagonisti gioiosi aristocratici. La sua tela più famosa, L’altalena, rappresenta non a caso una fanciulla in altalena con vaporoso abito rosa, circondata da gentiluomini, che poi tanto gentiluomini non sono! Ma Fragonard non rimase pittoricamente allegro tutta la vita, e dopo il matrimonio e la nascita della figlia si diede alla rappresentazione di scene domestiche! Non sempre, però, una nuova famiglia tutta tua ti fa dimenticare la vita passata, grande insegnamento che tratterete quando visitare Grasse vi porterà fino al museo di arte e storia provenzale nella residenza che fu del marchese Jean-Paul de Clapiers. L’uomo odiava a tal punto la sua genitrice che sulla porta della sua residenza fece scolpire una gorgone con lo sguardo rivolto verso la casa materna. Così giusto per ricordare alla donna che lui non la poteva affatto soffrire, e sperando, forse, che la leggenda corrispondesse a verità e che, prima o poi, la sua genitrice guardandola ne rimanesse pietrificata!!