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Simone de Beauvoir: La lunga marcia attraverso la Cina
giovedì, novembre 10th, 2011
Simone de Beauvoir scrive il suo libro di viaggio sulla Cina, “La lunga marcia”, dopo essere stata espressamente invitata dal governo cinese. Per due mesi, siamo nel 1955, la scrittrice gira in lungo e in largo con migliaia di altri delegati. Cose di altri tempi, forse, oggi inimmaginabili, anche perché bisogna essere piuttosto soddisfatti della propria azione di governo per pagare un tour a stranieri colti e ben preparati! Il caso vuole che Simone de Beauvoir e gli altri migliaia di illustri stranieri siano invitati da Mao Tse-tung con il compito di dare un’occhiata ai risultati conseguiti dai famosi piani quinquennali con i quali la Cina decise di uscire da una millenaria arretratezza.
Se si legge “La lunga marcia” di Simone de Beauvoir armati della prevenzione moderna che vuole che cineseria faccia rima con chincaglieria, si finisce per considerarlo troppo entusiastico e poco realistico. Se, invece, si pensa che oggi la Cina è una potenza mondiale, non si può che concordare con lei sulla straordinarietà del miracolo a cui ha assistito. Perché Simone de Beauvoir ci racconta di un governo illuminato che mise la persona del centro dei propri interessi, coinvolgendola nel processo di cambiamento. E a noi individualisti occidentali, paradossalmente, già solo questo dato, presentato come storico, sembra quasi un’eresia o una insostenibile buona intenzione o, infine, semplice ideologia. Il progresso della nazione ruota intorno alla formula di Mao secondo cui il presente deve venire fuori dal passato, e superalo per potersi così proiettare nel futuro. La Cina descritta da Simone de Beauvoir è in continuo movimento e, come lei dice, giudicabile solo per i cambiamenti attuati rispetto al passato.
Leggendo, finisci per appassionarti soprattutto alla conquista cinese del diritto di amare. Prima della repubblica popolare, il confucianesimo obbligava tutti i membri di una famiglia a vivere sotto lo stesso tetto. Immaginatevi tutti questi cinesi, nonni, bisnonni, figli, nipoti stipati in un’unica casa. I più giovani potevano sposare solo il prescelto dei familiari, e spesso si trattava di nuore bambine a cui si infliggevano tutta una serie di atrocità. La maggior parte, stanche dei maltrattamenti, finivano per suicidarsi. Solo con il comunismo donne e uomini poterono scegliersi liberamente, e Simone de Beauvoir racconta che qualcuna si ringalluzzì al punto da cominciare a picchiare allegramente marito e suocero!! E, forse poverina neanche aveva poi tutti i torti!
La situazione in cui i vecchi patriarchi soffocavano i giovani ha avuto però il merito di non alimentare la conflittualità uomo e donna, ma la reciproca solidarietà. Senza volerlo si è ottenuta cioè la parità dei sessi! Peccato che i cinesi maschi per lungo tempo non hanno mai corteggiato una donna, né le si son dichiarati. Ed anzi, in base a quanto racconta Simone de Beauvoir, spesso non hanno neanche mai conosciuto una donna da vicino. E così, visto che anche in Cina trovar marito in fondo significa trovar una sistemazione, le donne, persino in questo periodo di transizione, finivano per sposare il primo che aveva il coraggio di dichiararsi loro! E non ci crederete, ma stabilitasi la repubblica popolare veniva gentilmente concesso un incentivo a quanti, prendevano il coraggio a due mani e facevano la loro bella dichiarazione, quasi come se si trattasse di uno straordinario ben retribuito in busta paga!
Simone de Beauvoir documenta questi cambiamenti in tutti i campi: dall’agricoltura all’industria, dalla cultura alla religione, facendoti rivivere l’avvincente epopea di un popolo che ha deciso a tavolino di uscire dal buio! Il viaggio che si compie con “La lunga marcia! finisce per infondere in quanti leggono uno strano ottimismo: la scrittrice comunica l’impressione che la pianificazione del cambiamento consenta il cambiamento. Alla fine del libro ti vien quasi voglia di scoprire se qualcun’altro abbia scritto della Cina nei periodi successivi, e, perché no, di andare direttamente in Cina per vedere cosa è successo dopo “La lunga Marcia” di Simone de Beauvoir!