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Sant Antonio Lisbona: sulle tracce del santo portoghese che tutti considerano padovano!
lunedì, ottobre 3rd, 2011
Se sì siete cattolici, ma non esattamente praticanti, ed essendo viaggiatori, sapete quel tanto che vi basta per identificare una città con il suo santo: vale a dire Padova con Sant Antonio, Cascia con Santa Rita, e Assisi con San Francesco, scoprirete in quel di Lisbona che Sant Antonio non era affatto padovano, ma portoghese e in realtà si chiamava Fernando! E Sant Antonio è Lisbona, o meglio Lisbona è Sao Antao, come lo chiamano qui.
Cominciamo a seguire le tracce di Sant Antonio dal quartiere storico dell’Alfama, dove si trova anche la cattedrale cittadina. Scendendo dal castello di Sao Jorge vi ritrovate in questo quartiere ricco di viuzze (travessas) che è uno dei pochi sopravvissuto al terremoto che distrusse la città nel 1755. Se alzate lo sguardo sui vecchi palazzi del quartiere scoprirete i tanti azulejos (quadri di maioliche bianche e azzurre) che raccontano la vita del Santo, che dai portoghesi sembra aver preso l’istinto del navigatore. Sant Antonio viaggiò, infatti, in Marocco, in Sicilia, in Umbria, in Francia e poi finì a Padova, dove visse solo un anno!! Ed è qui che per l’italico viaggiatore nasce l’amletico dubbio: se Sant Antonio visse a Padova solo un anno, come mai lo si considera padovano? Stranezze della sorte di un frate navigatore che pare proprio a Padova si meritò il titolo di Santo e che, forse, per questo finì per essere considerato padovano. E poi in fondo anche i Portoghesi sono in debito con noi italiani per aver duplicato la nostra Pavia!Se dopo aver scoperto i misteri della vita di Sant Antonio avete ancora un po’ di tempo, vi consiglio di visitare la Pavia portoghese, fondata da un tal Roberto da Pavia, capo di una ricca colonia di italiani! Nella Pavia del Portogallo, proprio nel bel mezzo, della città scoprirete un dolmen che in realtà è una capella votiva dedicata a San Dinis!
 Sant Antonio Lisbona: la chiesetta di Santo Antonio da Sé
Il momento migliore per scoprire il Sant Antonio di Lisbona è giugno, quando il quartiere dell’Alfama diventa il cuore dei festeggiamenti per il santo. Nella notte tra il 12 e il 13, la statua viene portata in giro per i rioni popolari, e si celebrano quanti più matrimoni un povero parroco portoghese è in grado di officiare! Il centro dei festeggiamenti è la chiesetta dedicata a Sant Antonio. Potete raggiungerla facilmente perché è a poche centinaia di metri dalla cattedrale, ed è stata edificata proprio sul luogo dove sorgeva la casetta natale del santo, che qui considerano il protettore delle promesse di matrimonio. Ecco perché le spose portoghesi preferiscono celebrare le proprie nozze nel giorno della sua nascita. Affinché, però, Sant Antonio possa svolgere al meglio il suo ruolo di protettore, la sposa deve essere di giovane età . Se, infatti, ci si è decise tardi, raggiungendo così la soglia della maturità è bene rivolgersi a San Gonçalo di Amarante, maggiormente competente in materia!
Meritano un’attenzione particolare anche gli azueljos che raccontano i tanti miracoli del santo, alcuni a dire il vero piuttosto strambi. Pare, infatti, che fece ritrovare il cuore di un avaro in uno scrigno, predicò ai pesci, fece inginocchiare una mula davanti all’Ostia sacra, rese innocui cibi avvelenati, e, soprattutto, aiutò una donna ingiustamente accusata di adulterio dando la parola al figlio neonato considerato il frutto della colpa. Sarà forse per quest’ultimo miracolo che è ormai diventato il protettore di amori e matrimoni.
E se capitate a Lisbona il 13 giugno e volete portarvi via un ricordo del Sant Antonio di Lisbona che non siano santini ed immaginette, potete comprarvi un vasetto di basilico che in Portogallo considerano simbolo di amore eterno, e perché no
mangiarvi in suo onore un Bolo di San Antao (dolce di Sant Antonio). Stando attenti però a non far risorgere in voi lo spirito patrio: il Bolo di San Antao assomiglia pericolosamente al nostro panettone natalizio; somiglianza che potrebbe far nascere un nuovo amletico dubbio: vuoi vedere che Milano ha rubato il panettone al Portogallo?