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Monastero Jeronimos: un merletto di pietra nella Betlemme portoghese
giovedì, ottobre 20th, 2011
Il monastero Jeronimos (Monastero di San Geronimo) a Lisbona è uno di quei monumenti che nelle guide di viaggio compare sotto la denominazione di tappa imperdibile! Ci si aspetta, forse, un austero edificio in pietra in cui nei tempi andati i frati pregavano e soffrivano. Il monastero Jeronimos, invece, è un imponente edificio con una facciata talmente decorata da sembrare un corredo di merletti di una giovane sposa! Già, perché il monastero è realizzato nel decoratissimo stile manuelino. Fu lo stesso re Manuel I a commissionarne la costruzione per celebrare la nuova rotta per l’India scoperta da Vasco da Gama. E, come ogni costruzione di origine o ispirazione marinara che si rispetti, anche questa porta con sé la sua leggenda. Sembra, infatti, che il monastero Jeronimos fu costruito nello stesso luogo dove, in origine, sorgeva una piccola chiesa in cui Vasco da Gama si raccolse in preghiera prima di partire alla scoperta della via per le Indie. E lui sì che aveva le idee chiare, a differenza del nostro Colombo!!Forse semplicemente perché Da Gama, era guidato dal profumo delle spezie indiane, come il pepe, la noce moscata, la cannella, di cui i portoghesi volevano accaparrarsi il commercio senza intermediari.
Non appena si entra nel monastero Jeronimos vi è, infatti, proprio la tomba del grande navigatore. E Da Gama è in buona compagnia del poeta e navigatore Luis de Camoes che nella sua opera principale, Le luisiadi, trattò proprio dei viaggi del suo compagno di sonno eterno! Peccato che nella tomba il Camoes non ci sia affatto! Destino di navigatore che, anche dopo morto, continua a non voler riposare in nessun posto! In compenso, dal 1985, riposa nel monastero Jeronimos anche il poeta Fernando Pessoa. Ed è qui che sorge un nuovo dubbio: chi c’è nella tomba di Pessoa? E’ possibile, infatti, che il poeta abbia messo a dormire nella sua tomba uno dei tanti suoi pseudonimi, e che, dunque, nel monastero Jeronimos riposino in realtà Ricardo Reis, o Alvaro de Campos o, perché no, Alberto Caiero. Insomma con un’unica visita al monastero Jeronimos si rende omaggio ai maggiori portoghesi della storia, ammesso che siano davvero lì!
Monastero Jéronimos Lisbona: le corde, i pesci, le ancore dello stile manuelino
Alla realizzazione del monastero Jeronimos lavorarono Doigo Boitac (1514/16) e l’architetto spagnolo Juan Castillo. Quest’ultimo mescolò allo stile tardo gotico, già esistente, le decorazioni rinascimentali. E’ proprio questa mescolanza che produsse lo stile Manuelino, dal nome del re Manuel I. E lui sì che è davvero seppellito insieme alla moglie Maria d’Aragona nella magnifica chiesa. A meno che la vicinanza eterna con la moglie non debba far sospettare che anche il re Manuel abbia preferito un’altra collocazione!
Il monastero Jeronimos esalta lo spirito marinaro dei portoghesi: la decorazione merlettata, infatti, è piena di simboli marinareschi. Vi sono ovunque conchiglie, alghe, ancore, catene, funi, enormi reti da pesca… Ed entrando nella chiesa ti sembra quasi di penetrare in una nave di pirati con il guercio Camoes ad aspettarti sin dall’entrata!
La facciata sud presenta una bellissima statua della Madonna con il bambino, che però, nella versione marinara portoghese della natività, non tiene tra le mani i doni dei re Magi, ma una barca!
Merita una visita soprattutto il chiostro del monastero Jeronimos, per il quale si paga un biglietto d’ingresso. La visita alla chiesa è invece gratuita. Si può scegliere anche un biglietto cumulativo di dieci euro, comprendente la visita alla bella torre di Belem che, dal fiume, fa la guardia alla città.