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Lago di Nemi: dove le navi di Caligola incontrarono le fragoline di bosco
venerdì, novembre 18th, 2011
Il lago di Nemi, nato dalla bocca di un vecchio vulcano, merita davvero il nome di specchio di Diana, soprattutto al tramonto quando riflette un cielo bello e vanitoso che sembra quasi star lì come la regina di Biancaneve a chiedere al lago se sia proprio lui lo specchio di cielo più bello del mondo. E il lago di Nemi conferma, rimandandone l’immagine chiara e tersa. Ora ancora più tersa da quando la sua pancia è stata liberata da quelle due enormi navi romane che vi dormivano sul fondo. All’epoca degli antichi romani, infatti, sulle sponde del lago di Nemi sorgeva il tempio dedicato alla dea Diana.
E a questa dea, responsabile del nostro ferragosto in quanto le festività a lei dedicate le cosiddette le feriae augustae si tenevano proprio a metà agosto, era molto devoto l’imperatore Caligola che soleva recarsi sulle sponde del lago di Nemi per rendere omaggio alla dea.
E la storia di Caligola si sa è piena di stranezze. L’imperatore ad un certo punto cominciò a concepire l’idea di sostituirsi agli dei per essere, a sua volta, adorato come un Dio. Alcuni la definirono pazzia, altri calcolo politico! Fatto sta che per sentirsi forse vicino ad un dio cominciò a far pazzie: una stalla di marmo e avorio per il suo cavallo, feste e spettacoli circensi meravigliosi per la popolazione e due enormi navi che avrebbero dovuto testimoniarne la grandezza.
Lago di Nemi: il cimitero delle navi di Caligola
Le navi di Caligola erano piene di ori, decori e persino delle terme. Ma non ebbero la possibilità di navigare perché i nuovi potenti, ucciso Caligola, ne vollero cancellare la memoria distruggendo tutto quanto gli fosse appartenuto o fosse stato partorito dalla sua fantasia. Così affondarono le navi nel Lago di Nemi. E lì le navi rimasero fino a quando alcuni pescatori cominciarono a pescar meraviglie nel Lago di Nemi, dando vita a più di un fantasioso tentativo di recupero, uno dei quali addirittura ad opera di Leon Battista Alberti. Il Lago di Nemi, però, dovette aspettare il 1928 e poi il 1932 per il recupero completo delle navi grazie a delle enormi pompe che le riportarono in luce succhiandosi l’acqua del lago. E fu allora che si ebbe la certezza che le navi fossero opera di Caligola, perché sui tubi di piombo apparivano le sue iniziali. Le navi, dunque, prima ancora di essere affondate, erano già un’allegoria dell’autodistruzione di questo imperatore che per eccesso di piombo si ammalò di saturnismo. Egli amava infatti bere del vino conservato nelle botti di piombo che risultava più dolce in quanto assorbiva l’ossido di piombo delle botti, intossicando così il povero Caligola!
Le navi sono finite in un apposito museo che purtroppo è andato in fiamme dopo la ritirata tedesca del 1944. Oggi se ne possono ammirare solo delle riproduzioni. Ma pare che dalla parti del Lago di Nemi si stia pensando di ricostruirle finendosi così per gemellarsi con la nordica Stoccolma. Qui, infatti, è stata recuperata un’altra nave ora museo: la meravigliosa Nave Vasa che nel tentativo anch’essa di rappresentare la grandezza del suo re Gustavo II affondò sotto il peso dei suoi ori dopo aver percorso pochi metri di mare.
Lago di Nemi: il regno delle fragoline di Bosco di Adone e Afrodite
Dopo il tuffo in romani splendori che ci offre il Lago di Nemi possiamo prenderci una pausa mangiando fragoline di bosco. Già, perché Caligola non avrebbe mai potuto immaginare che le sue navi sarebbero finite nel paese produttore per eccellenza della fragolina di bosco, meglio conosciuta anche con i poetici nomi di: fragola rifiorente, fragola delle quattro stagioni, fragolina d’ogni mese. E le fragoline prodotte nei boschi che circondano il Lago di Nemi hanno già nel nome il programma del loro mitico sapore, in quanto leggenda narra che sono il prodotto delle lacrime di Afrodite versate per la morte del suo Adone. Le lacrime della dea toccando terra diventarono fragoline e si intrecciarono con tutta una storia di fiori e bellezze naturali: dal cuore di Adone morente nacquero infatti gli anemoni e le rose rosse fiorirono dalle ferite della Dea in fuga dal cinghiale che uccise il suo amato. Insomma, mangiare anche una sola fragolina di bosco del Lago di Nemi porta con sé tutto un profumo di divinità e contese d’amore. E non si può fare a meno di pensare a quel poveraccio(!) di Adone, costretto per decreto divino a dividersi tra ben tre donne concedendo ad ognuna uno spicchio preciso del proprio tempo. Se vi trovate nei pressi del Lago di Nemi nella prima domenica di giugno potete anche approfittare della sagra delle fragoline di bosco.
In qualsiasi periodo dell’anno sono comunque disponibili crostatine con crema e fragoline di bosco, cioccolato caldo con fragoline di bosco e bottiglie di fragolino, perfetto per un’ubriacatura di dolcezza sulle sponde del lago di Nemi!