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Cascais Portogallo: facendo surf tra misteriose presenze
domenica, ottobre 2nd, 2011
Se si va in Portogallo nel periodo estivo non si può fare a meno di tentare un bagno nell’oceano. E se ci si trova nella capitale, una delle mete più facilmente raggiungibili è Cascais ad appena 25 chilometri da Lisbona. Per raggiungerla basta prendere un comodo trenino dalla stazione di Cais do Sodré, che è anche una delle fermate della linea della metropolitana. Ci si impiega circa mezz’ora, e si può utilizzare il biglietto ricaricabile valido anche per i trasporti cittadini.
Cascais Portogallo: le ville stregate con vista sull’oceano
La spiaggia si raggiunge in cinque minuti a piedi dalla stazione ed alterna spiagge libere a lidi organizzati, con una bella sabbia fine dal giallo intenso. L’oceano, però, ti accoglie con una temperatura gelida che non consente di stare a mollo, a meno che non ti sia organizzato con una muta che ti copre anche le orecchie! In compenso sulla spiaggia si affacciano delle bellissime ville con le facciate ricoperte di edera. Tra queste ce n’è una, detta la scatola di mandorle, che è stata la residenza della marchesa di Faial ed ha i muri di pietra con delle inquietanti imposte nere. Se siete molto suggestionabili non vi consiglio di rimanere fino al tramonto, quando l’alone di mistero che circonda queste ville disabitate aumenta considerevolmente. Se Hitchcock fosse passato dalle parti di Cascais ne avrebbe sicuramente scelta qualcuna per il suo Psycho! E, forse, la scelta sarebbe caduta sul Palacio da Peninha, che, secondo una leggenda locale, sarebbe infestato da una strega. Il palazzo è visitabile, anche se curiosamente non è segnalato in tutte le guide turistiche. Probabilmente perché si tratta di un’unica povera strega, e da queste parti hanno già la ben più terrificante Boca do inferno!
Non dovette comunque far molto caso a inferni e misteri il re Luigi I quando, nel 1880, fece di Cascais la meta delle sue vacanze, né gli altri reali senza trono che, soprattutto nel dopoguerra, la scelsero come meta prediletta per il loro esilio. A Villa Italia, per esempio, soggiornò dal 1948 il nostro re Umberto II in esilio, che poveraccio fu abbandonato qui da moglie e figli, che scelsero (chissà perché poi?!) la ridente Svizzera.
Cascais Portogallo: dalla residenza Castro Guimaràes alla Boca do inferno
Cascais è una piccola cittadina e si può concentrare la visita in un’unica giornata, concedendo anche un po’ di tempo a oceano e spiaggia. Dal centro cittadino, ricco di negozi e ristorantini, si sbuca in una piazzetta che assomiglia molto a quelle della nostra costiera amalfitana. Si arriva così alla magnifica sede del palazzo municipale (camara municipal) con la facciata completamente ricoperta di azulejos.
Merita una visita anche il parco Gandarinha, nel cuore del quale sorge la residenza del Conte Castro Guimaràes. Una residenza un po’ stramba con torrette e archi moreschi. L’impressione è quella di essere finiti misteriosamente a bordo di un tappeto volante fino ad un posto da Mille e una notte, se non fosse che ci si ritrova con la mente quasi in un prato d’Irlanda per via delle tante decorazioni con i trifogli. Tutta colpa dell’architetto irlandese Jorge O’Neil, che pare abbia voluto portar fortuna a chi gli commissionò il lavoro. Ma non ce ne voglia Cascais, le sue ville misteriose non sembrano poter racchiudere i destini di famiglie felici: il povero conte, infatti, dovette cedere la sua fiabesca dimora perché, nonostante i trifogli, fece bancarotta! La residenza ospita oggi un museo-biblioteca ricco di mobili, dipinti, azulejos e libri antichi. Vi consiglio, però, di andarci la mattina o nel primo pomeriggio perché purtroppo chiude alle 17, e sarebbe un peccato non darci un’occhiata!
Lasciamo per ultima la Boca do Inferno, un roccioso angolo della spiaggia spazzato dal vento a circa tre chilometri da Cascais, dove pare che andasse a nuotare lo stesso re Umberto, tempo permettendo ovviamente! La Boca do inferno conferma l’impressione che questa cittadina sia un misterioso posto alla fine del mondo, e che il viaggiatore, attraversata Cascais, non possa fare a meno di cascare nella bocca dell’inferno! In fondo persino gli antichi Romani pensavano che il fiume Lete fosse in realtà il fiume portoghese Lima e che, una volta attraversatolo, vi fosse l’oblio! Se quindi desiderate dimenticare quello che avete lasciato a casa, e perché no fare surf alla fine del mondo, vi consiglio almeno un giorno a Cascais!
E se poi volete saperne di più, e non vi spaventa il portoghese, date un’occhiata al sito ufficiale di Cascais. Per quanti, invece, preferiscono l’italiano: Ilturista.info.