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Dolci greci: potenti oboli per ottenere la grazia divina
martedì, marzo 20th, 2012
I dolci greci sono di una bontà celestiale, e non solo per via del gusto, ma perché la loro origine è addirittura divina. Quasi tutti gli dei dell’Olimpo hanno contribuito alla diffusione dei dolci greci: se, infatti, i poveri mortali volevano vedere esaudite le loro richieste dovevano omaggiarli con qualche obolo zuccherino. E se desideravano aumentare le possibilità di ottenere la grazia, bisognava che rispettassero le preferenze del dio oggetto della preghiera: la dea Artemide pretendeva, per esempio, ciambelle a forma di mezza luna, Apollo biscotti a forma di lira e Zeus si accontentava di quelli a forma di bue. Ma è grazie a Dioniso, festeggiato con preparazioni a base di miele e sesamo, che i dolci greci hanno finito per comporsi prevalentemente di questi due ingredienti. E la scelta non fu affatto casuale: Afrodite, dea dell’amore, a cui si deve la parola afrodisiaco, battezzò come cibi sensuali proprio il miele e il sesamo. I due si andarono così ad aggiungere alla nutrita lista di ingredienti dagli amorosi poteri, battendo in bontà aglio, cipolla, funghi, porro e lenticchie; oggetto queste ultime delle preferenze di Aristotele che le cucinava a mò di zuppa!
Tra i dolci greci uno dei più buoni e dei più conosciuti è la Baklava (dall’arabo baklavi: noci) croccante rombo di pasta fillo o phyllo ripiena di noci, mandorle e miele. La prima testimonianza della sua presenza su una tavola risale addirittura al tempo degli Assiri. I marinai che veleggiavano nel Mediterraneo portarono poi questo fantastico dolce in quel di Atene. La composizione è rimasta più o meno la stessa, ai greci spetta il merito però di aver trovato il modo per impastare la fillo in strati sottilissimi. Questa pasta di origine turca veniva usata in fogli più spessi per confezionare la baklava ottomana, dolce divino per eccellenza in quanto cibo da ricchi quasi quanto il caviale oggi.
I greci inventarono il modo per renderne gli strati sempre più sottili finendo per passare o ore e ore a stenderli su larghissimi tavoli, fino a quando nella lontana Seattle non fu inventata una macchina casalinga per l’assottigliamento della pasta
Come tutti i dolci greci anche la baklava è ricca di miele, così da mettere a riparo qualsiasi commensale da improvvise difficoltà amorose. E dato che in fondo abbondare non fa mia male, gli armeni ci aggiungevano cannella e chiodi di garofano e gli arabi acqua di rose a cardamomo. La baklava divenne dunque in tempi non sospetti quasi la perfetta rappresentante della parità di sessi: la cannella funge, infatti, da afrodisiaco per le donne e il cardamomo per gli uomini. E se proprio nessuna di queste due spezie dovesse funzionare, i chiodi di garofano non hanno alcuna preferenza sessuale e agiscono alla stessa maniera sia con gli uomini che con le donne!
Dolci greci: ingredienti baklava per circa 24 pezzi
500 grammi di noci
250 grammi di mandorle
mezza tazza di zucchero
cannella in polvere
500 grami di pasta filo
250 grammi di burro
Ingredienti per lo sciroppo:
2 tazze di acqua
mezza tazza di zucchero 10 chiodi di garofano interi
succo di mezzo limone
Dolci greci: preparazione
Tostate separatamente prima le noci e poi le mandorle. Mescolate insieme noci, mandorle, zucchero e cannella e mettete da parte. Preriscaldate il forno a 325 gradi. Fondete il burro e spennellate il fondo e i bordi di una pirofila in cui andrete a inserire i fogli di pasta fillo. Spennellate ciascun foglio con il burro, mettetevi un po’ dell’impasto di noci, mandorle e miele stendendolo accuratamente, e sovrapponente un figlio sopra l’altro. Mettete la teglia in frigo per far indurire la pasta così da poterla tagliare più facilmente. Prendete un coltello seghettato e tagliate diagonalmente in modo da ottenere dei rombi. Cuocete a 325 gradi per circa 45 minuti, fino a quando la pasta non assume un bel colore dorato.
Per preparare lo sciroppo, invece, mettete acqua e zucchero in una pentola e portate a ebollizione aggiungendo i chiodi di garofano. Fate bollire per 20 minuti a fuoco medio lasciando addensare leggermente lo sciroppo. Quando è pronto togliete i chiodi di garofano, aggiungete il succo di limone e lasciate raffreddare.
Tirate fuori la baklava dal forno, cospargete la parte superiore con lo sciroppo e servite. La baklava è ottima sia fredda che tiepida.