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Azulejos portoghesi: facciate di ceramica bianca e blu
lunedì, ottobre 17th, 2011
Passeggiando per le vie di Lisbona o di qualsiasi altra città portoghese vi capiterà sicuramente di notare sulle facciate dei palazzi dei riquadri di piastrelle di ceramica bianca e blu, raffiguranti soprattutto scene religiose o di vita di campagna: si tratta degli azulejos portoghesi. Spesso, queste piastrelle di colori differenti, rivestono le intere facciate degli edifici, e sembra quasi che la città si trasformi in una carta da parati gigante! Oltre che sulle facciate dei palazzi, gli azulejos li ritroverete in molte chiese e persino nelle stazioni ferroviarie come quella di Sao Bento a Porto! E, data la magnificenza delle decorazioni, ci si scusa quasi per il paragone riduttivo, ma le pareti così ricoperte sembrano quasi degli enormi vassoi per il tè, di quelli dalle ricercate decorazioni tipici delle signore eleganti in attesa dell’arrivo del personaggio di riguardo!
Azulejos portoghesi: cenni storici
In portoghese azul significa azzurro, e potrebbe sembrare che il termine azulejos sia portoghese, invece, si tratta di una parola di origine araba che significa “tessera di mosaico”. Furono, infatti, proprio i mori ad introdurre questa modalità decorativa in Portogallo, anche se le loro mattonelle potevano rappresentare solo delle figure geometriche, e non per gusto estetico particolare, ma perché la regione islamica vietava la riproduzione di figure umane. Purtroppo nessuno degli azuleios portoghesi risalente al periodo dell’occupazione moresca è sopravvissuto fino ad oggi. Sarà stato forse per il gusto, neanche quello poi tanto estetico, dei cattolici che vennero dopo?!
E non sarà tanto un caso se la diffusione degli azulejos portoghesi divenne importante intorno al XVI secolo, quando cominciarono ad essere rappresentati soggetti sacri! I decoratori degli azulejos scelsero di preferenza scene dalla vita di San Francesco, come quelli della Chiesa di Santa Caterina a Porto, o ancora scene tratte da il Cantico dei Cantici.
Ma i decoratori non dovevano essere poi così tanto religiosi perché scelsero anche scene di vita campestre; denominazione che a noi italici viaggiatori fa tornare immediatamente alla mente la nota donzelletta che veniva dalla campagna, ed in effetti alcuni azulejos portoghesi rappresentano proprio teneri amanti tra frondosi rami! Ebbene sì, nei chiostri delle chiese portoghesi potreste anche imbattervi: nell’amante che fa la corte alla sua bella, ma in maniera discreta si intende da nobiluomo che sotto gli occhi del visitatore corteggia la sua damina, o nel cacciatore che insegue un povero ed ignaro maiale dalla nobilitata cotica azzurro pallido! Nella chiesa di Sao Vicente de Fora a Lisbona, potete addirittura ammirare degli azulejos con scene tratte dalle fiabe di Jean de la Fontaine! Insomma con buona pace di preti e vescovi, i decorati di azulejos portoghesi mescolarono sacro e profano nelle sfumature del bianco e del blu!
Inizialmente, però, gli azulejos portoghesi non presentavano neanche questa predominante colorazione bianca e blu, che fu introdotta quando dei viaggiatori, nel XVII secolo, portarono in Occidente della ceramica cinese bianca e azzurra. Ed ecco spiegata la sensazione da servizio da tè che alcuni azulejos comunicano all’ignaro osservatore, che ora può anche non vergognarsi del profano paragone!
Nel periodo poi dei grandi navigatori diventarono protagonisti degli azulejos gli strumenti di navigazione e la cosiddetta sfera armillare. Non solo, nei palazzi nobiliari cominciarono a comparire enormi figure di portieri e soldati di benvenuto, detti figuras de convite, posizionati ai piedi delle scale o nei vestiboli. Ma la diffusione sempre più massiccia degli azulejos portoghesi non fu affatto dovuta a motivi artistici: dopo il terribile terremoto del 1755, il marchese di Pombal pensò bene di ristrutturare gli edifici mettendo la polvere sotto il tappeto o meglio sotto l’arazzo, verrebbe quasi da dire vista la scelta degli azulejos! Il famoso marchese-ministro, che diede il nome all’arte pombalina frutto delle sue ordinanze di ristrutturazione, pensò bene che coprendo le facciate di azulejos si poteva fare a meno di intervenire su quello che c’era sotto. Così la ceramica coprì tutto, anche il marcio! E se i palazzi così ricoperti resistono ancora oggi, non si possono che ringraziare le virtù di preveggenza di Pombal e le straordinarie qualità degli azulejos portoghesi!
Se queste magnifiche piastrelle hanno conquistato anche voi, non potete fare a meno di fare una capatina al Museo degli azulejos di Lisbona. Dove potrete ammirare questi fantastici dipinti in maiolica al modico prezzo di cinque euro.