Peter Mayle: l’ossessione di uno scrittore per la Provenza
Author: Rina Zamarra
Se siete alla ricerca di un esperto che vi racconti la vera Provenza, Peter Mayle è sicuramente l’uomo giusto. Già, perché per lui la Provenza è una sorta di ossessione, benevola si intende. E per rendersene conto basta dare un’occhiata alla sua bibliografia: Un anno in Provenza, Encore Provence, Provenza dalla A alla Z, Toujours Provence e persino un film, Un ottima annata, tratto da un suo omonimo romanzo, ambientato ovviamente in Provenza.
Peter Mayle deve avere le sue buone ragione per amare così svisceratamente la Provenza, e la sua biografia ce ne fornisce subito una: il nostro è nato a Brighton, Inghilterra. E in a quanto a clima mite e sole, la cittadina inglese deve competere con difficoltà con il sud della Francia!
Ma le ragioni di Peter Mayle diventano addirittura condivisibili dopo aver letto il suo Toujours Provence. Non si tratta, infatti, di un viaggio nei luoghi, ma tra le persone. Tra questi non ben definiti provenzali che gesticolano, non prendono mai appuntamenti, e sono ipocondriaci solo per paurosa reazione ad una vita dedita completamente al cibo e al vino.
Peter Mayle ci fa così scoprire la venerazione provenzale per il Pastis, bevanda a base di anice, liquirizia, zucchero e alcol, e ci fa incontrare Regis, convinto assertore della supremazia culinaria dei francesi e ideatore di un ricettario di cucina cruenta, dedicato al Marchese de Sade e corredato da ricette a base di carne sbattuta, legata e spadellata con forza! Ed è Regis a far assaggiare a Peter Mayle un piatto che farebbe rabbrividire qualsiasi animalista per bene: le Alouettes sans tete, le Rondini senza testa. Piatto da assassini e da vampiri, che in realtà si rivela un piatto di semplici involtini di manzo!
Seguendo Peter Mayle nella sua quotidianità nel Luberon scopriamo come un inglese, e quindi uno straniero, giudichi e osservi un altro popolo. E soprattutto, come spesso gli inglesi non possano fare a meno di punzecchiare i loro cugini oltreoceano con caustiche battute e divertenti episodi. E Peter Mayle ne ha molte di battute al suo arco, come quella secondo cui se si menziona il poeta Rimbaud ad Holywood si dà per scontato che si tratti di Rambo!!
Con tono lieve ed ironico Peter Mayle ci induce a simpatizzare con quella Provenza che cerca di proteggersi dagli assalti degli stranieri come lui, che, con i suoi libri, ha finito per attirare altri stranieri curiosi. E i suoi lettori trasformano persino la sua casa in una tappa del loro viaggio provenzale, affollandone la soglia, e spesso non solo quella, nel tentativo di strappargli un autografo o di conoscere i personaggi menzionati nei suoi libri. Scopriamo così che Faustin e gli altri personaggi di Un anno in provenza, il romanzo più famoso di Peter Mayle, esistono per davvero, e si inorgogliscono persino delle attenzioni di cui sono oggetto!!
Così viene quasi il desiderio di scoprire se esista davvero anche quello strano personaggio che insegna ad un coro di rospi a cantare la Marsigliese! E soprattutto se il ristorante da Hiély descritto da Peter Mayle sia proprio ad Avignone, e non sia invece il parto della fantasia di un inglese che, cresciuto a fish and chips, non può fare a meno di sognare posti dalle mille e una notte gastronomica! Ma Toujours Provence è in fondo il libro di uno scrittore che, avendo scelto di stabilirsi in un paese che non è il suo, vive le sue giornate come un continuo viaggio di scoperta. Come Peter Mayle ha, dunque, scovato da Hiély grazie all’amico Regis, così lo fa scoprire anche al suo lettore. E se vi trovate dalle parti di Avignone forse è il caso di farci una capatina al ristorante da Hiély, ovviamente solo dopo aver letto Toujours Provence!
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