Visitare Oporto: la Napoli portoghese
mercoledì, ottobre 12th, 2011
Sono pressoché certa che tutti prima di visitare Oporto si saranno chiesti: ma Oporto e Porto non saranno mica la stessa città? Ebbene si, Oporto è la denominazione italiana della città di Porto. O meglio sono gli spagnoli ad anteporre una O come articolo. E forse noi italiani abbiamo finito per anteporre quella O per la somiglianza tra la città Portoghese e Napoli, dove per andare al parto ci si dirige verso o’ porto!! E di Napoli Porto ha i vicoletti un po’ in abbandono, e le enormi quantità di bucato stese ad asciugare da una finestra all’altra che qui chiamano arcos da velha, archi della vecchia, probabilmente perché se fossero archi delle giovani sarebbero tutti di rose e fiori!
Visitare Oporto è affascinante per i suoi continui contrasti: basti pensare che è una città circondata dall’acqua di fiume e di mare, in cui uno dei piatti tipici non è affatto il pesce, come tutti potremmo pensare, ma la trippa!
Il centro della città non è molto grande e se ci si arma di buona volontà è visitabile in una giornata, partendo dalla bellissima stazione di Sao Bento. Il momento migliore per visitare Oporto è il 23 giugno, giorno dedicato a Sao Joao. Gli abitanti di Portosono molto religiosi e, girando tra chiese, troverete sempre più di qualcuno immerso in preghiere. Ma non vi aspettate una festa piena di litanie e processioni. Già perché la festa di Sao Joao fa parte delle contraddizioni di questa città: gli abitanti di Porto festeggiano il santo a martellate. Le vie della città sono, infatti, piene di persone munite di clave di plastica che si scambiano sonore carezze, che riceverete anche voi e che ovviamente potrete ricambiare!
Visitare Oporto: la cattedrale
La prima cosa che colpisce di questa chiesa è che non sembra affatto una chiesa, ma una specie di roccaforte! L’interno è davvero maestoso, soprattutto per la thala dourada realizzata da Nicola Nasoni, che ha contribuito a costruire molte delle bellezze artistiche di Porto. E noi italiani dovremmo andarne piuttosto fieri, perché Nasoni era di italica nascita. La cosa in assoluto più bella della cattedrale è il chiostro, per visitare il quale si pagano appena tre euro. Il cortile con il bel porticato è ornato da magnifici azulejos che riproducono scene tratte dal Cantico dei Cantici e dalle Metamorfosi di Ovidio. Lungo il porticato si aprono poi una serie di porte che conducono al piano superiore e alla terrazza. Accanto alla chiesa c’è un cimitero cristiano dove, contrasti della strana Porto, venivano seppelliti gli ebrei! Ai piedi della cattedrale si distendono i tetti cittadini punteggiati di lucernari dai vetri variopinti.
Visitare Oporto: Igreja e Torre do Clerigos
L’architetto, scultore e pittore italiano Nicola Nasoni, ebbene sì ancora lui!, si dedicò alla costruzione della torre che incornicia la chiesa. E vi ci si dedicò gratuitamente per ben trent’anni! Così per ricompensarlo, se di ricompensa si può parlare, venne seppellito sotto il pulpito. La chiesa si trova in fondo ad una salita che ne accresce la bellezza e maestosità, anche perché la torre di granito è alta ben 75 metri, distribuiti su sei piani raggiungibili attraverso 240 scalini. Nella torre ci sono ben 49 carillon, di cui si può sentire l’armonico suono alle 12 e alle 18.
Visitare Oporto: percorso tra monumenti gastronomici
Visitare Oporto offre la possibilità di barattare un giro per gastronomie e pastelerie (pasticcerie) come parte di un tour storico-artistico. Nel cuore di Porto si trova, infatti, una stradina, Rua Formosa, che già il nome è tutto un allettante programma, dove ci sono le più antiche gastronomie della città. Non rimarrete insoddisfatti neanche se decidete di visitare Oporto di notte e le troverete chiuse, perché sbirciando dalle vetrine si nota uno strano modo di riorganizzare i negozi dopo la chiusura: sul pavimento dispongono, infatti, delle bottiglie di porto quasi come se fossero i pezzi di una scacchiera. Merita una sosta particolare la Confeteira de Bolhao, fondata nel lontano 1896, dove si possono mangiare pasticcini sia dolci che salati. Di fronte alla Confeteria nel mercato do Bolhao troverete anche un caratteristico ristorante, tappezzato dai messaggi dei turisti che vi hanno sostato a lungo, scambiando, anche loro, il visitare Oporto per visitar mangiando! E se dopo aver mangiato non potete fare a meno di bere un caffé: risalendo Rua Formosa prendete Rua Santa Catarina e fermatevi al 112 al Café Majestic, il caffè più famoso di Porto. Il locale è molto bello con gli arredi e le decorazioni originali del 1921.
Visitare Oporto: chiesa di San Francesco
Non si può visitare Oporto senza fare un salto nella chiesa di San Francesco che abbaglia per l’ingente quantità di talhas dourada, che sono la caratteristica principale di tutte le chiese di Porto e di molte chiese del nord del Portogallo. Si tratta di colonne di legno riccamente scolpite e coperte di una lamina d’oro.
Ed è qui che sorge un dilemma morale: la chiesa è intitolata a San Francesco, ed anche le pietre con cui è stata costruita dovrebbero sapere che il santo fece voto di povertà, come si spiega allora la magnificenza di questa costruzione? Forse anche questa chiesa fa parte delle contraddizioni di Porto che, pur intitolandola al santo simbolo della povertà, impiegò ben duecento chili d’oro per decorarla! Pare comunque che proprio a causa dell’ostentata ricchezza della chiesa le autorità la chiusero al culto. Lo stakanovista Nasoni, a tal punto prolifico che vien da chiedersi se fosse davvero italiano, progettò l’edificio che sorge accanto alla chiesa: la casa del Dispaccio costituita da una sala di riunione e un museo sacro.
E fu proprio l’italiano Nasoni a contribuire tra l’altro alla diffusione della tecnica delle talhas dourada, influenzandone anche la scelta dei motivi ornamentali. Insomma noi contraddittori italiani che chiamano Porto alla maniera spagnola Oporto, dovremmo proprio chiamarla all’italiana Porto, visto che uno nostro connazionale esercitò una tale influenza artistica sulla città!