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Visitare Montecarlo: il regno del lusso nato dal furto di una grotta
giovedì, marzo 15th, 2012
Per visitare Montecarlo bisogna recarsi nel Principato di Monaco? Domanda del tutto legittima perché Montecarlo e Monaco non sono lo stesso posto, come spesso erroneamente si crede; entrambi, però, sono compresi nel territorio del principato di Monaco. In effetti visitare Montecarlo significa recarsi in uno dei quattro quartieri della città stato di Monaco, la cui capitale è Monaco Ville. Ebbene sì, questo microscopico stato, considerato il più piccolo del mondo e battuto per dimensioni, e come poteva essere diversamente, solo dal Vaticano, ha persino la sua capitale!
Per visitare Montecarlo bisogna salire sulla parte più alta della rocca che domina la spiaggia di Port Hercule con i suoi yatch e i suoi lussuosi locali. E salendo salendo si entra nel cuore di quell’atmosfera trasudante ricchezza che è diventata il simbolo della cittadina. Tant’è vero che se ti sei dimenticato l’orologio a casa e vuoi sapere l’ora, basta alzare il naso all’insù e consultare uno dei tanti Rolex sparsi agli angoli delle strade. E pensare che tanta è tale ricchezza è frutto di un’appropriazione indebita! La rocca del principato, abitata sin dall’epoca preistorica, finì, infatti, nelle mani dei Grimaldi solo nel 1297 quando se ne impadronì Francesco Grimaldi. L’uomo, detto non a caso Malizia, voleva vendicare l’onore della sua famiglia di fede guelfa, espulsa da Genova a seguito delle faide che vedevano contrapposti guelfi e ghibellini. Così Francesco, in un impeto di strategica originalità, si travestì da frate francescano, e si impossessò di notte della rocca imponendo una dinastia che dura fino ai giorni nostri. Lo stemma stesso del principato immortala la furberia del Malizia tramite la figura di un monaco con tanto di spada e scudo. E in fondo mai come nell’atto di visitare Montecarlo si ha l’impressione che questo sia proprio un posto in cui è stata santificata la fortuna e l’audacia, sempre se l’atto di impadronirsi con la forza e la furbizia di proprietà e beni possa essere definita da tali sostantivi! E a un altro discendente dei Grimaldi, Carlo III, si deve la principale attrazione che non potete esimervi dall’ammirare se volete davvero visitare Montecarlo: il Casinò.
Visitare Montecarlo: il casinò e le sue leggende
Dopo il passaggio di Mentone e Roccabruna alla Francia, il principato di trovava in tali difficoltà economiche che il re pensò bene di far costruire un casinò chiedendo alla società concessionaria di contraccambiare il favore con il pagamento di alcune spese di gestione del principato. L’esperimento riuscì così bene che i cittadini monegaschi vennero sollevati dal dovere di pagare le tasse, e il monte nel 1869 venne ribattezzato Monte Carlo in onore del sovrano. Quello di Montecarlo non è, però, un semplice casinò, ma un monumento da visitare lasciandosi coinvolgere dalle leggende che lo animano sin dalla sua apertura.
La struttura è circondata da fiori e palme e da una enorme fontana e la piazza antistante è costeggiata da magnifiche costruzioni, come l’ottocentesco Hotel de Paris. Il progetto è dall’architetto Charles Garnier che ha realizzato anche l’Opera di Parigi, e nella sala a lui dedicata si tengono ancora oggi concerti e balletti. L’ingresso del casino è costituito da una sontuosa sala con stucchi e dorature che porta ai Saloni Europei, ai Saloni Privati e al Club inglese.
Una volta entrati – si paga l’ingresso e bisogna necessariamente mostrare un documento d’identità – ci si può immergere in diversi giochi: dalla roulette allo chemin de fer, dal craps al blackjack.
Non si può, però, andare via dal casino senza conoscere la storia dell’unico uomo che nel lontano 1873 riuscì nel suo intento di sbancare il banco. Si chiamava Jospeh Jaggers ed era un razionale meccanico di precisione proveniente dallo Yorshire. Joseph si era convinto che ad influenzare le vincite alla roulette fosse il funzionamento dei suoi ingranaggi meccanici. Così una volta recatosi nel famoso casinò, ingaggiò sei persone che per una settimana giocarono alla roulette riportandogli tutte le loro osservazioni su numeri e vincite. Il testardo Joseph non si trovò di fronte ai dati necessari a corroborare la sua teoria, ma analizzandoli scoprì semplicemente che una delle roulette era difettosa. Approfittando del guasto e del colpo di fortuna cominciò a giocare e a vincere. Persino quando il casinò spostò la roulette con l’intento di gabbarlo, Joseph continuò ad essergli fedele. La sua costanza venne meno solo nel momento in cui la direzione si accorse del problema e sostituì la macchina. Nel frattempo, però, aveva accumulato una vincita di 1 milione e mezzo di franchi! E da bravo meccanico di precisione aveva capito che i numeri non si ripetono sempre con la stessa sequenza e che la fortuna non bussa due volte alla stessa porta, quindi pensò bene di godersi la sua vincita e di non tornare mai più a visitare Montecarlo e il suo casinò!