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Visitare Terni: la città dal cuore d’acciao
martedì, ottobre 25th, 2011
Non appena si esce dalla stazione dei treni e ci si prepara a visitare Terni si viene colpiti dalla vista di una sorta di enorme lego verde e nero! Si tratta, in realtà, di una pressa di 12 mila tonnellate recuperata dopo la sua dismissione. La pressa ricorda, prima ancora che si inizi a visitare Terni, che questa città è il cuore dell’industria italiana dell’acciaio. Strano destino per una cittadina immersa nel verde a soli sette chilometri dalla cascata delle Marmore e attraversata da ben due fiumi, il Nera e il Serra, causa proprio della scelta di eleggerla a città industriale: l’acqua, infatti, è la forza motrice di queste gigantesche macchine.
Qualcuno si chiederà a questo punto perché visitare Terni, la città dei cingolati, dei cannoni, del metallo e delle catene di montaggio. Ma perché Terni è anche la città di San Valentino! Insomma da queste parti acciaio e amore sembrano rimare, e in fondo vien quasi da chiedersi se l’amore non potrebbe essere un patto d’acciaio tra due persone, e se, prima o poi, un cuore d’acciaio non potrebbe anche sciogliersi!
Visitare Terni: il centro storico e il palazzo misuratore dei tacchi delle donne
Nel centro storico si possono ammirare: il cinquecentesco Palazzo Spada, attribuito ad Antonio da Sangallo (oggi sede del municipio), il duomo dell’Assunta e i resti dell’Anfiteatro Fausto (I secolo d.c).
Durante il percorso per visitare Terni ci si imbatte poi in una targa dedicata alla cantante lirica Nera Marmora.
Per cantare delle tragiche eroine dell’opera, Nera, al secolo Gina Palmucci, fuse insieme il fiume Nera e le cascate delle Marmore. E quando si scopre la storia di Nera non si può fare a meno di pensare alla sua città natale dal cuore d’acciaio: la cantante, infatti, fu così forte da rinunciare alla sua carriera per amore, e per troppo amore morì dando alla luce la sua prima figlia!
E se la storia della povera Nera un po’ intristisce, basta continuare a visitare Terni per imbattersi in una nuova sfaccettatura degli amorosi sensi. In piazza Duomo, proprio accanto alla bella chiesa con l’organo progettato dal Bernini e il campanile del 700, sorge un palazzo con il profilo di uno zoccolo adibito alla misurazione dei tacchi delle ternane. Perché in fondo un tacco non è un semplice espediente per chi non è stato graziato da un’abbondante manciata di centimetri di altezza, ma è un simbolo di mancanza di pudicizia e di decenza! E se vi chiedete perché, basta che pensiate che ancheggiare fa rima con scarpe dall’alto plantare!
Visitare Terni: la Basilica di San Valentino
Ma visitare Terni significa soprattutto onorare San Valentino, la cui storia è davvero interessante. Basti pensare che la festa degli innamorati intitolata al santo sostituì la festa pagana dei Lupercali, durante la quale pare che i sacerdoti andassero alla ricerca di giovani donne da purificare!! Sembra addirittura che ci fosse una strana lotteria dell’amore con tanto di bigliettini con i nominativi di giovani donne e uomini della comunità che, poveretti, una volta estratti, erano costretti ad una certa vicinanza per un anno al fine di garantire la prosecuzione della specie!! L’ allegra festività venne, però, abolita e, al suo posto, la Chiesa scelse di intitolare la festa dell’amore a San Valentino, giustiziato per aver maritato una cristiana e un pagano. Valentino, vescovo di Terni, celebrò, infatti, le nozze tra la cristiana Serapia e il centurione romano Sabino, e per questo fu decapitato. Insomma Valentino doveva essere un santo di tenero acciaio, perché, celebrando quel matrimonio interdetto dalla Chiesa, doveva, forse, sapere quello a cui andava incontro! Pare addirittura che si fosse platonicamente innamorato di una giovane non vedente e che, prima di morire, le avesse inviato un biglietto con la firma “Dal tuo Valentino”, biglietto che lei riuscì a leggere! Miracoli di un santo o miracoli dell’amore?!
Fatto sta che anche per i diffidenti dal cuore d’acciaio vale la pena visitare Terni, soprattutto nel mese di febbraio, quando la città festeggia per trenta giorni il suo patrono con gli eventi valentiniani. Ma questa non è l’unica ragione: il papa ha concesso, infatti, di lucrare la propria indulgenza plenaria a quanti si pentono e si confessano nel mese di San Valentino. E si perdoni alla chiesa il termine lucrare che tante sono le anime che si vogliono garantire un posto in paradiso, e i posti si sa son pochi! Insomma visitare Terni e rimanere un tempo congruo davanti al corpo del santo, e a voi spetta decidere quanto ché l’ordinanza papale non lo chiarisce, consente di saltare il purgatorio che qualcuno si sarà meritato anche per via di qualche marachella amorosa di troppo!
E se poi visitare Terni non vi è bastato, potreste inseguire il santo dell’amore fino alla città bavarese di Passau che condivide con la cittadina umbra lo stesso patrono ed ha persino la sua personalissima Romantische strasse, strada romantica!