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Cucina danese: il grasso è buono, bello e persino simpatico
domenica, ottobre 16th, 2011
Se volete una scusa per mangiare qualche sostanzioso piatto, facendolo passare per un esperimento culturale, la cucina danese è quella che fa per voi. E i danesi sono così convinti delle qualità nutrizionalmente positive del grasso (fedt) che hanno finito per attribuire alla parola anche il significato di situazione simpatica e divertente!!E se lo dicono loro che si definiscono la nazione più felice del mondo non ci resta che sperimentare i poteri della grassa cucina danese! E chissà che non finiremo tutti per esser più contenti!
Alla base della cucina danese vi è, però, il pane di segale, che qui è più scuro rispetto a quello degli altri paesi nordici. E il pane di segale, si sa, va a ruba tra i cultori dei cibi sani e dieteci per via dei suoi tanti principi nutritivi (fosforo, manganese, proteine, vitamina B1), ma in Danimarca quasi non lo si vede perché non lo mangiano mai senza un manto di burro. E’ proprio in questo modo che preparano, infatti, uno dei piatti più famosi della cucina danese: gli smØrrebrØd, una sorta di toast aperti, farciti con verdure, gamberetti, salmone, aringhe affumicate, barbabietole in salamoia ecc. Se volete mangiare quelli originali vi consiglio i ristorante Nimb, nel bellissimo parco Tivoli a Copenhagen, il primo ad introdurli in un menù nel lontano Ottocento.
Ma date le temperature glaciali, il burro e il grasso non possono certo bastare, così i danesi mangiano enormi quantità di maiale e di patè di fegato, il Leverpostej, usato anche per fare gli smØrrebrØd. Pare che ogni danese ne copri almeno una scatoletta al giorno, da quando un signore francese, tal Beauvais, trasformò questo cibo prelibato in un cibo a portata di tutte le tasche. Oggi è possibile acquistarlo in qualsiasi macelleria danese degna di questo nome.
In realtà i piatti della cucina danese rivelano anche la preferenza accordata al pesce. Basti pensare che qui le aringhe affumicate vengono definite il sole dal mare. La maggior parte delle aringhe danesi provengono dall’isola di Bornholm, dove te le servono direttamente dagli essiccatoi. Vien quasi da meravigliarsi che i danesi, dopo tutta l’abbuffata di burro e grasso e carne, mangino delle semplici aringhe! Ed in effetti il piatto di aringhe per eccellenza è un panino con pane di segale e burro, sul quale vengono adagiate le aringhe affumicate con erba cipollina, e un tuorlo crudo in cima a rappresentare il sole!!
Cucina danese: le frikadelle, la birra e l’acquavite
Il piatto nazionale per eccellenza, re di ogni menù natalizio che si rispetti, è rappresentato dalle frikadelle: delle semplicissime polpette di maiale, che pare esistono in Danimarca dal 1280. Secondo la cuoca più famosa della cucina danese, Miss Mangor, che nell’Ottocento scrisse molti libri di ricette tra cui uno per bambini e addirittura uno per soldati desiderosi di prepararsi in battaglia un piatto veloce, il segreto è fare le palline con il cucchiaio e poi passarle nella farina o nel pangrattato per la frittura finale.
Sembra, però, che la vera passione dei danesi sia la birra nella quale, la sera, mettevano a fermentare il pane nero per poi utilizzarla come colazione. Questa innocua colazionicina si diffuse molto nel 700, oggi, invece, è una sorta di porridge già pronto, l’Ollebrod, da bollire semplicemente in acqua! Ma la lista delle preferenze dei danesi non è finita qui, comprende infatti anche: l’akvavit, una grappa tipica di tutto il Nord Europa, e soprattutto le patate, per pelare le quali pare abbiano elaborato infinite teorie!!! E in realtà le patate nella cucina danese hanno tanto a che fare con l’acol quanto con la gastronomia perché è proprio dalla loro fermentazione che ottengono la grappa!
Cucina danese: la ricetta delle patate caramellate (Brinede kartofler)
Non c’è modo migliore per preparare delle vere patate alla danese se non quello di scegliere la ricetta delle patate caramellate:
Ingredienti:
1 kg. patate
100 g di burro
100 g di zuccherro
Preparazione:
Prendete delle patate di piccole dimensioni e lasciatele bollire per 15-20 minuti, punzecchiatele quindi con i rebbi di una forchetta per rendervi conto della loro morbidezza. Una volta che la cottura è giusta e le patate risultano morbide, lasciatale raffreddare. Nel frattempo riscaldate lo zucchero in una padella a fuoco medio per circa 2-3 minuti e poi aggiungete il burro. Quando comincia a prodursi la classica schiumetta aggiungete le patate e giratele via via durante la cottura. Cuocete ancora per 4/5 minuti fino a quando non hanno assunto un bel colorito dorato, e servitele ben calde!